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  • Genova, domani via al salone nautico
    Domani prende il via la 65ª edizione del Salone Nautico Internazionale di Genova, che durerà fino al 23 settembre. Radio24 sarà in diretta dalla Banchina A. La manifestazione, arricchita dalle nuove aree del Waterfront di Levante progettato da Renzo Piano, ospiterà oltre 1.000 imbarcazioni, 23 nuovi cantieri e espositori da 45 Paesi, con 123 novità e 96 première. Dopo l’evento inaugurale con Salvini, Santanchè e Orsini, seguiranno incontri come il Forum sull’economia del mare e il Design Innovation Award. Nonostante i dazi e le tensioni geopolitiche, il settore ha registrato nel 2024 un fatturato record di 8,6 miliardi (+3,2%), ma il sentiment per il 2025 resta debole. Ne parliamo con Piero Formenti, Presidente di Confindustria Nautica - Marco Fortis, Vicepresidente Fondazione EdisonGermania: Corte dei conti boccia la manovra del governoLa Corte federale dei conti tedesca critica duramente la manovra economica del ministro delle Finanze Klingbeil, accusando il governo di vivere al di sopra delle proprie possibilità e di finanziare quasi un terzo delle spese future con nuovo debito. Il piano prevede 851 miliardi di nuovo debito entro il 2029, con un deficit di 170 miliardi ancora aperto. Secondo i revisori, questa strategia allontana la Germania da una gestione solida e rischia di frenare le riforme necessarie. Affrontiamo il tema con Giuseppe Russo, economista e direttore del Centro Einaudi.
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  • Istat: turismo cresce in secondo trimestre 2025 +4,7% presenze
    Il secondo trimestre 2025 ha registrato un incremento del turismo rispetto allo stesso periodo del 2024, con gli arrivi in aumento dell’1,1% e le presenze del 4,7%. Aprile ha mostrato 10,6 milioni di arrivi e 29,8 milioni di presenze (+1,1% e +6,2%), maggio ha segnato un calo con 13,4 milioni di arrivi e 38,8 milioni di presenze (-2,1% e -3,0%), mentre giugno è stato il mese più turistico con 16,8 milioni di arrivi e 59 milioni di presenze (+3,9% e +9,7%). Le presenze dei turisti italiani sono aumentate del 3,0% e quelle dei turisti stranieri del 5,9%, con questi ultimi a rapresentare il 60,5% del mercato. Le presenze negli esercizi alberghieri sono cresciute del 4,3%, mentre il comparto extra alberghiero ha registrato i migliori risultati (+6,1% arrivi e +5,4% presenze). Affrontiamo il tema con Bernabo' Bocca, presidente Federalberghi, e Pier Ezhaya, presidente ASTOI Confindustria Viaggi.Sud, il PNRR spinge gli occupanti +65% di impatto rispetto al nordIl Pnrr ha stimolato l’occupazione nel Mezzogiorno, che nel secondo trimestre 2025 è arrivata al 50,1%, il dato più alto dal 2004. L’Ifel ha calcolato che il Piano determinerà nel 2026 un aumento degli occupati dell’1,65% a livello nazionale, mentre nel Sud l’aumento sarà del 2,18%, superiore del 32% rispetto alla media nazionale e del 65% rispetto al Centro-Nord. Le regioni più favorite sono Molise (+3%), Calabria (+2,71%) e Sicilia (+2,51%), mentre Friuli-Venezia Giulia (+0,57%), Bolzano (+0,66%) ed Emilia Romagna (+0,73%) sono in fondo alla graduatoria. L’effetto è dovuto al 40% dei fondi destinati al Mezzogiorno e a un ampio bacino di forza lavoro disponibile, con ricadute positive sul Pil nazionale (+0,7% nel 2025 e +1% nel 2026). Il commento è di Gaetano Quagliariello, direttore School of Government della Luiss.Un anno dopo il rapporto Draghi, l'ex premier continua a predicare nel deserto?A un anno dalla pubblicazione del rapporto Draghi sulla competitività europea, la Commissione Ue celebra i progressi fatti, ma gli avanzamenti risultano limitati. Ursula von der Leyen ha sottolineato quanto realizzato nei primi nove mesi del secondo esecutivo, ricordando l’obiettivo di una tabella di marcia concreta. Mario Draghi ha criticato la lentezza dell’Europa e le condizioni sfavorevoli imposte dagli Stati Uniti sui dazi, sottolineando la crescente competitività della Cina e la dipendenza europea dagli Stati Uniti in ambito difensivo. Interviene Adriana Cerretelli, editorialista Sole 24 Ore Bruxelles.
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  • Vino, Dazi Usa (UIV): le imprese comprimono i margini per rimanere competitive
    Secondo l’Osservatorio di Unione italiana vini, a luglio il prezzo medio del vino italiano negli Stati Uniti è calato del 13,5% (da 6,52 a 5,64 dollari/litro) per rimanere competitivo nonostante i dazi. Dall’attivazione delle tariffe, i vini italiani hanno subito 61 milioni di dollari di dazi, poco meno della Francia (62,5 milioni). Le imprese italiane stanno assorbendo gran parte dei costi, comprimendo i margini. Uiv denuncia aumenti ingiustificati nei prezzi al dettaglio Usa, frutto di speculazioni su stock pre-dazi. Frescobaldi chiede una promozione straordinaria a partire dal 2026 sui mercati chiave (Usa, Uk, Canada, Brasile). Zoppas (Ice) segnala già 20 iniziative promozionali nel semestre e altre 35 in valutazione. Lollobrigida conferma l’impegno del governo per escludere il vino dai dazi, escludendo misure come gli estirpi. Affrontiamo il tema con Lamberto Frescobaldi, presidente Unione italiana vini (Uiv), e Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola.Trump: c’è accordo con la Cina su TikTok Negli incontri di Madrid tra Usa e Cina è stato raggiunto un accordo quadro su TikTok. Trump ha annunciato che l’intesa sarà completata con Xi Jinping entro il 17 settembre, evitando la chiusura dell’app. Bessent (Tesoro Usa) ha confermato i negoziati. TikTok, di proprietà di ByteDance, è sotto pressione da anni per timori legati a sicurezza nazionale e gestione dei dati. Intanto, l’Antitrust cinese accusa Nvidia di non aver rispettato le condizioni poste nell’acquisizione di Mellanox, aprendo un nuovo fronte nei rapporti economici. Ne parliamo con Alessandro Plateroti, direttore Newsmondo.itL'economia cinese va sempre più pianoAd agosto le vendite al dettaglio in Cina sono cresciute del 3,4% (in calo dal 3,7% di luglio), la produzione industriale al 5,2% (dal 5,7%), mentre la disoccupazione urbana resta al 5,3%. Il rallentamento alimenta il rischio di maggiori esportazioni cinesi in Europa. Il ministro Giorgetti avverte che il vero pericolo per l’Italia non sono i dazi Usa, ma la concorrenza asiatica: l’export italiano verso gli Usa è cresciuto del 6% nel semestre, mentre cala verso la Cina e altri paesi asiatici, che al contrario esportano massicciamente in Europa.Il commento è di Giuliano Noci, professore ordinario al Politecnico di Milano e prorettore del Polo territoriale cinese dell’Ateneo
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  • Auto, riprende il Dialogo strategico. Von der Leyen, 'combineremo neutralità tecnologica e transizione'
    A Bruxelles si è tenuta la terza tappa del Dialogo strategico tra Commissione europea e industria automobilistica, con la partecipazione di diversi top manager del settore, tra cui John Elkann. La Commissione ha annunciato l’intenzione di rivedere prima del 2026 – scadenza oggi prevista – il divieto di vendita dal 2035 delle auto a combustione interna, raccogliendo le pressioni delle case produttrici che chiedono maggiore flessibilità. Ursula von der Leyen ha parlato di neutralità tecnologica, ribadendo l’obiettivo della decarbonizzazione ma con attenzione alla competitività europea di fronte alla concorrenza globale. Intanto, Stellantis per voce del ceo Antonio Filosa continua a denunciare target sulle emissioni irraggiungibili e regolamentazioni troppo rigide, collegando a queste difficoltà la perdita di tre milioni di immatricolazioni in Europa negli ultimi cinque anni. La revisione attesa per il 2026 potrebbe sancire il principio di neutralità tecnologica, aprendo la strada non solo agli e-fuel, già garantiti dalla spinta tedesca, ma anche ad altre tecnologie come i biocarburanti, di particolare interesse per l’Italia. Il commento è di David Chiaramonti, docente di Ingegneria energetica e nucleare e di bioeconomia e bioenergia del Politecnico di Torino.Legacoop Prometeia, da aumento dazi -0,4/0,5 punti di Pil in 2 anniSecondo un’analisi di Area Studi Legacoop e Prometeia, i dazi statunitensi del 15% su tutti i beni importati dall’Ue – con l’eccezione di acciaio, alluminio e derivati per cui è previsto un incremento del 50% – avrebbero per l’Italia un impatto negativo cumulato sulla crescita del Pil di 0,4/0,5 punti percentuali in due anni. Il dazio medio effettivo sulle esportazioni italiane salirebbe così al 16% rispetto al 2,2% del 2024, con effetti ancora più rilevanti se si considera l’apprezzamento dell’euro sul dollaro. Dopo la flessione del Pil nel secondo trimestre e la prevista stazionarietà nel terzo, il 2025 dovrebbe chiudere con una crescita di circa lo 0,5% sostenuta soprattutto dal Pnrr, in un contesto però di forte incertezza tra dazi, tensioni geopolitiche e consumi deboli. Il presidente Legacoop Simone Gamberini sottolinea la necessità di un patto cooperativo tra istituzioni ed economia per garantire stabilità e politiche industriali lungimiranti. I dati mostrano che nel primo trimestre 2025 le esportazioni italiane sono cresciute del 2,1% grazie a un effetto di anticipo sui dazi, ma nel secondo trimestre si registra un calo dell’1,7%. Le famiglie hanno aumentato la propensione al risparmio, circa due punti sopra i livelli pre-pandemia, mentre la spesa resta ferma; il peso dell’inflazione passata continua a gravare soprattutto sui nuclei a reddito basso, con i prezzi dei beni alimentari cresciuti del 26% dal 2019 e quelli dei servizi legati all’abitazione del 15%. Ne parliamo con Stefania Tomasini, Senior Partner Prometeia.Testamento Armani, ecco com’è stata divisa l’eredità dello stilistaIl testamento di Giorgio Armani stabilisce che il 100% delle quote della maison confluisca nella Fondazione Armani. Nel dettaglio, alla Fondazione va il 9,9% in piena proprietà (pari al 30% dei diritti di voto) e la nuda proprietà del restante 90%, mentre i diritti di voto sono attribuiti a Pantaleo Dell’Orco, compagno di vita dello stilista, e ai nipoti Silvana Armani e Andrea Camerana. Dell’Orco avrà l’usufrutto del 30% delle quote e il 40% dei voti. Armani ha previsto anche un piano industriale che include la possibile vendita a un grande gruppo del lusso entro 18 mesi di una quota del 15% e, in seguito, di un ulteriore 30-54,9% che porterebbe un nuovo soggetto alla maggioranza assoluta. In alternativa, se questa seconda vendita non si realizzasse, è prevista la quotazione in Borsa entro 5 anni, al massimo 8. In ogni scenario, la Fondazione manterrà sempre almeno il 30,1% della società, a garanzia della continuità del progetto voluto dallo stilista. Interviene Giulia Crivelli, Sole 24 Ore.
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  • La Bce mantiene i tassi fermi, sui depositi resta il 2%
    La Bce ha lasciato invariati i tassi di interesse, con il tasso sui depositi al 2%, e ha aggiornato le proiezioni sull’inflazione che resta attorno all’obiettivo di medio termine. Lagarde ha sottolineato la dipendenza delle prossime decisioni dai dati, chiarendo che il livello dell’euro non è un target di politica monetaria. Le stime di crescita per il 2025 sono state limate all’1%, mentre il contesto appare più favorevole dopo l’accordo sui dazi con gli Usa e la mancata ritorsione europea, con l’economia sostenuta da investimenti e occupazione nonostante i venti contrari esterni. Il commento è affidato a Donato Masciandaro docente politiche monetarie università Bocconi, editorialista Sole 24 Ore.Leo, per manovra interessati a tutte le proposte, vedremo risorse Il viceministro Maurizio Leo ha ribadito l’apertura a tutte le proposte delle forze di maggioranza sulla manovra, precisando che occorrerà attendere i dati Istat e fare i conti sulle risorse disponibili. Ha indicato come priorità la detassazione dei premi di risultato e un approccio prudente alla rottamazione, dove potrebbero arrivare filtri per limitare l’accesso a contribuenti recidivi. Il Sole 24 Ore sottolinea infatti i rischi di un nuovo ammanco per le casse pubbliche, dopo i 48 miliardi mancati dalle precedenti quattro edizioni, con un magazzino della riscossione ancora oltre i 1.280 miliardi. Ne parliamo con Jean Marie Del Bo, vicedirettore dal Sole 24 Ore.Ex Ilva, restano Jindal e Bedrock, si ritira Baku steelPer l’ex Ilva restano in corsa solo Jindal e Bedrock, dopo il passo indietro del consorzio azero guidato da Baku Steel. I commissari straordinari attendono le offerte vincolanti entro il 15 settembre, in uno scenario che vede possibili alleanze internazionali e il coinvolgimento di grandi società italiane non siderurgiche. Sul tavolo resta anche l’ipotesi “spezzatino”, temuta dai sindacati, mentre le aspettative economiche si sono ridimensionate: dal miliardo ipotizzato un anno fa si è passati a valori simbolici o vicini allo zero, con il vincolo però di rilevare l’intero magazzino, stimato tra i 400 e i 500 milioni. Interviene Carmine Fotina, Il Sole 24 Ore.
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Focus economia è il programma quotidiano dedicato all'approfondimento dei temi dell'attualità dell'economia e della finanza, realizzato con i protagonisti della giornata economico finanziaria e il contributo di giornalisti e analisti de Il Sole 24 ORE. L'obiettivo della trasmissione è di spiegare e analizzare, in termini comprensibili anche "ai non addetti ai lavori", i temi più interessanti della giornata. Appuntamento fisso per i commenti a caldo pochi minuti dopo la chiusura della Borsa.
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